Il bioma alpino

La varietà dei climi in Italia si riflette nella varietà di ambienti bioclimatici che coesistono nella nostra penisola.
Accenniamo ai principali.
La regione alpina (fig. 1) è una specie di “riassunto” dei biomi che si estendono dalle latitudini temperate a quelle polari; salendo di quota si incontrano via via la foresta decidua a latifoglie (boschi di castagno, querce e betulle) fino ai 1500 m, la prateria (pascoli ricchi di erbe foraggere), la taiga (boschi di abeti, pini e larici) e, oltre i 3000 m, la tundra alpina, dove crescono muschi e licheni e altre specie simili a quelle della tundra artica (rispetto a questa, tuttavia, la tundra alpina differisce
per la più forte insolazione, la maggiore piovosità e i più ampi sbalzi termici); alle quote superiori troviamo infine l’ambiente polare dei ghiacciai perenni (come sul monte Bianco). Abitanti tipici della regione alpina sono: marmotte, camosci, stambecchi, scoiattoli, volpi e uccelli come il gallo cedrone, la pernice bianca e la rara aquila reale.
La regione appenninica presenta somiglianze con quella alpina fino alle medie altitudini, ma risente dell’influsso del mare e ospita specie vegetali tipiche della macchia mediterranea, come l’olivo e il cipresso. In ogni caso, la nota dominante è data, alle quote più basse, dalla foresta decidua a latifoglie (boschi di leccio, faggio, quercia, rovere, farnia); più in alto si trovano pascoli, e alberi come il pino mugo e il pino laricio. Animali tipici di questo ambiente sono: volpi, lupi, camosci, caprioli, lepri, donnole e l’orso marsicano del Parco Nazionale d’Abruzzo; tra gli uccelli figurano il gufo reale,
il picchio nero, l’aquila.

i biomi alpini

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