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Come si calcola la velocità della luce

Per rispondere a questa domanda vi rimando ad un link di Focus velocità della luce

Il termoclino e la temperatura degli oceani

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La temperatura dell'acqua negli oceani varia in funzione di numerosi fattori. I due fattori principali sono: variazione della latitudine; variazione della profondità. La temperatura dell'acqua diminuisce di 0,3°C per ogni grado di latitudine dall'Equatore verso i poli. Questa variazione non è perfettamente omogenea, ma varia in funzione dei microclimi locali. In funzione della profondità vengono riconosciute tre fasce di temperature: profondità compresa tra 50 e 200 metri di profondità – con temperature simili a quelle superficiali; profondità fino a 1000 metri, la temperatura che decresce rapidamente; profondità oltre i 1000 metri, la temperatura è caratterizzata da una discesa lenta e graduale. Alle basse latitudini, la temperatura è di circa 20°C in superficie, 8°C a 500 metri, 5°C a 1000 m e 2°C a 4000 metri di profondità. La zona in cui si riscontra la massima variazione di temperatura con la profondità viene definita termoclino .

Il calamaro vampiro

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Il calamaro vampiro è un cefalopode che vive in un ambiente estremo: a profondità comprese fra 600 e 900 m. A quelle profondità la luce non penetra in alcun modo e le temperature sono piuttosto fredde, intorno ai 5°C. Un altra condizione estrema è la mancanza di ossigeno, definita zona minima di ossigeno ( in  inglese ,  oxygen minimum zone  o  OMZ ). In questo habitat la quantità di ossigeno disciolto nell'acqua è pari al 3%, ben al di sotto del minimo necessario per attivare il metabolismo aerobico (cioè la respirazione simile alla nostra).  Il calamaro vampiro, però, è in grado di respirare in quelle condizioni estreme. Ha un metabolismo più lento degli altri cefalopodi e i globuli rossi sono particolarmente efficienti nel trasportare l'ossigeno. Sono molto agili e al posto dell'inchiostro emettono una muco bioluminescente di colore bluastro. Raggiunge una lunghezza massima di 30 cm, è di colore scuro tra il nero e il rosso, ha otto tentacoli congiunti da una membrana.

Il bioma alpino

La varietà dei climi in Italia si riflette nella varietà di ambienti bioclimatici che coesistono nella nostra penisola. Accenniamo ai principali. La regione alpina (fig. 1) è una specie di “riassunto” dei biomi che si estendono dalle latitudini temperate a quelle polari; salendo di quota si incontrano via via la foresta decidua a latifoglie (boschi di castagno, querce e betulle) fino ai 1500 m, la prateria (pascoli ricchi di erbe foraggere), la taiga (boschi di abeti, pini e larici) e, oltre i 3000 m, la tundra alpina, dove crescono muschi e licheni e altre specie simili a quelle della tundra artica (rispetto a questa, tuttavia, la tundra alpina differisce per la più forte insolazione, la maggiore piovosità e i più ampi sbalzi termici); alle quote superiori troviamo infine l’ambiente polare dei ghiacciai perenni (come sul monte Bianco). Abitanti tipici della regione alpina sono: marmotte, camosci, stambecchi, scoiattoli, volpi e uccelli come il gallo cedrone, la pernice bianca e la

Quadrato perfetto

Breve lezione per comprendere meglio i quadrati perfetti I quadrati perfetti